Inaugurata il 29 settembre, presso la sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, la mostra collettiva dell’Associazione Pandora Artiste – Ceramiste dal titolo “Donne di terra – donne di fuoco. Viaggio tra forme e colori”.
Le opere presentate, sono state realizzate da 33 artiste, insieme ad un unico grande pezzo, una scultura in ceramica creata a più mani dalle 42 associate, dal titolo “Mater Terrae – Magna Spes”. Fonte d’ispirazione dell’opera sono le “MatresMatutae” del Museo Provinciale Campano di Capua e l’arcaica “Olla globulare” con la raffigurazione della Dea Madre proveniente dalla collezione Zurolo di Castellammare.
L’esposizione delle opere rimarrà presso lo Space Balcony Area-3G del Parlamento Europeo, fino al 2 ottobre prossimo. “L’arte della ceramica in Italia – ha dichiarato Fulvio Martusciello, eurodeputato del Ppe – è diffusa in molte regioni italiane. Negli anni questa attività si è sviluppata, come già avvenuto per altre arti, rispecchiando una pluralità di esperienze e di culture che hanno contribuito alla creazione di grandi tradizioni in molte aree del nostro Paese.
Nella forma si ritrova la bellezza. La somma di tutto questo è amore. Un oggetto, una azione, hanno bisogno di vari passaggi di lavorazione e di pensiero, e ognuno di essi va accompagnato dalla consapevolezza, la gioia, l’attenzione giusta affinché il risultato possa aiutare e coadiuvare la comunità.
La scultura nasce da un racconto che ho scritto anni fa. La mia intenzione è di creare una collezione, modellando tutti i suoi protagonisti. Ho iniziato con questa, la Maddalena. La storia inizia proprio con lei. Ho pensato di ritrarla in primo piano con la testimonianza della resurrezione del Cristo e il suo Spirito che le illumina il Pensiero, simboleggiato dalla colomba che si immerge nella mente, come in una meditazione.
La tecnica che ho utilizzato è sempre quella del colombino, una tecnica molto antica. La usavano nel Neolitico per fare oggetti come vasi ed altre lavorazioni. Questa tecnica la insegnamo nei nostri Lab. Si tratta di formare delle striscioline di argilla e poi incollarle assieme una sopra l’altra dando così una forma, già precedentemente decisa, all’oggetto. La tecnica del colombino mi dà la possibilità di lavorare senza preoccuparmi di svuotare la scultura dopo averla terminata, e poi si asciuga in maniera uniforme. Per i capelli ho utilizzato una nuova tecnica, inventata da me, difficile da spiegare in poche parole ma che insegnamo, sempre durante i nostri workshop. Fatto ciò, il pezzo è quindi pronto per la fase di cottura, e successivamente verrà dipinto ad olio.
La scultura e’ alta 50 cm circa, creata con la terra di Sorrento e un po’ di quella calabrese, siciliana e francese.
L’opera è rimasta esposta fino al 10 Maggio nella chiesa della Pietà a Sorrento.